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Maria Pina Costanzo

Pittrice , Decoratrice e Restauratrice

Nata a Milano nel 1961, è una pittrice figurativa,
restauratrice e decoratrice, diplomatasi all’ Istituto d’Arte di Siena.

Pittrice figurativa realista si esprime con varie tecniche, dall’ olio all’ acquerello fino all’ acrilico.

Vive a Poggibonsi , con studio  in via Pisana 15.

Ha partecipato a varie rassagne , soprattutto all’ interno  della provincia , tra cui la collettiva “ Nataliz-Art2011” alla galleria Teatro Romano di Fiesole , la collettiva “ A Cavallo dell’ Anno” II edizione ai Magazzini  del Sale a Siena nel 2013-14  e  collettiva “Artisti in Mostra " a Barberino Val d’ Elsa  nel 2014. Riceve il Primo Premio Giuria Popolare nel Concorso di Pittura “In Tempora “ a S.Gimignano nel 2010, il Premio di Tutte le Arti 2013 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze , il 2° premio  pittura della 35° edizione del concorso “Spiga d’Argento”nella Sala del Consiglio di Montespertoli 2015 . Pubblicata nel libro “ Artisti dell’ Empolese Valdelsa 2013”. 

Ha frequentato il corso di bottega di conservazione e restauro presso la Ares Bottega di Docenza.
Specializzata nella conservazione e restauro di dipinti, ha lavorato per tre anni presso la bottega di restauro Art e arti e tecniche di Siena.


"Basta entrare in contatto con le opere di Maria Pina Costanzo per essere immediatamente pervasi dalla sicurezza di una analisi pittorica che fonda le sue
radici in una riflessione interiore della vita attraverso la ricerca di un ideale di bellezza. Cosciente che quest ‘ultimo sia un valore condiviso, ma non assoluto perché influenzabile da eventuali variabili storiche, culturali e soggettivi,

Maria Pina Costanzo persegue comunque la sua idea di bellezza nel mondo reale e lo fa con sincera abilità e una disarmante felicità pittorica che rende sublime l’immagine creata concorrendo alla bellezza del vero. Una poetica figurativa sicuramente straordinaria per esiti tecnici, quella di Maria Pina Costanzo, che nella qualità d’esecuzione rimanda ad un inconscio processo di elevazione attraverso il quale la contemplazione e il dialogo intimo che si istaura con
l’immagine trascende la mera riproduzione per tentare di compenetrare e superare il significato apparente delle cose. Ed è cosi che nelle opere tutto diventa fluido, nitido, quasi un invito a rallentare il ritmo del presente, proponendo atmosfere atemporali in cui la luce investe i soggetti che, nella loro
pacatezza rispecchiano comunque una forte pulsione emozionale che tende a restituire allo spettatore spinte emotive."
Testo critico di Barbara Angiolini
Pubblicato in occasione della collettiva di arte contemporanea Nataliz-Art 2011, presso la Galleria del Teatro Romano - Città di Fiesole

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